A pochi chilometri da Messina, sulle verdi colline che da Nord-Est fanno da corona alla città, sorge ad un’altitudine di circa 400m., l’antico e suggestivo villaggio di Castanea delle Furie, che per le sua posizione panoramica è senza dubbio uno dei luoghi più belli, non solo di Messina, ma dell’intera Sicilia; dalle sue alture è possibile, infatti, dominare con lo sguardo sia il versante ionico che quello tirrenico, con panorami di bucolica bellezza. Questa posizione invidiabile, la sua aria salubre, la bucolica tranquillità e l’ospitalita’ dei sui abitanti l’ hanno resa meta di villeggiatura e soggiorno preferito dalle illustri famiglie dell’aristocrazia messinese, la cui permanenza nel villaggio è testimoniata da numerose ville.
Non si hanno notizie certe e documentate circa l’epoca di fondazione del villaggio, ma essa deve essere molto antica, vista anche l’importanza strategica del luogo, attorno a cui ruotava l’intero sistema di comunicazione intorno a Messina, tanto da destare l’interesse dell’ordine militare dei Cavalieri di Malta (e successivamente dei Cavalieri Gerosolimitani) dei quali fu per secoli possedimento.’Castanea delle Furie fu uno dei più importanti casali di Messina e conserva ancora una complessa struttura urbanistica, arricchita da notevoli edifici e opere d’arte databili dall’alto medioevo all’eclettismo del primo Novecento. Ben 24 Chiese e 3 Monasteri sorgevano a Castanea. Spicca fra tutte la chiesa Madre dedicata a san Giovanni Battista che conserva notevoli segni di un tempo trascorso. Il disastro (terremoto del 1908) ha provocato gran distruzione e nuove demolizioni si sono verificate sino al dopo guerra, impoverendo notevolmente il patrimonio monumentale e la complessa immagine del casale, depauperato di importanti punti di riferimento ‘(F. Chillemi). Tra gli uomini illustri che vanta questo villaggio non si possono non citare Fra Gaetano Seniore e Fra Gaetano Juniore (Lentini).
Questi, indossato l’abito monacale dei Frati Cappuccini, andarono missionari in Brasile, adoperandosi eroicamente a risollevare le condizioni miserevoli di quella povera gente. Il primo fondò anche un colleggio e lasciò una tale fama di santità, che in tempi recenti si è dato avvio al suo processo di beatificazione.