Una giornata di “Gioia” da Natale all’Epifania

san saba

Intorno al presepe 

Il presepe vivente è l’epifania di una storia millenaria. Il duro lavoro dei campi, che dalla collina degradano fino al mare, la pazienza dei pescatori, il coraggio intrepido scaturito a difesa dagli assalti dei predatori, la cieca fiducia verso i mondi spirituali e la profonda religiosità sono gli ingredienti caratterizzanti che sono fruiti da padre in figlio, di generazione in generazione. Questa sapienza di saperi unita all’esperienza di un vissuto dinamico e vivace trovano libera espressione nella manifestazione del “Natale con Gioia a Castanea”.  Per cogliere nel senso più profondo cosa ha alimentato e alimenta lo “spirito” che spinge e sospinge il compiersi di questo miracolo riteniamo proporvi il contesto in cui si è sprigionato rileggendo i segni del tempo impressi in ciò che resta o conservati nella memoria che diventa viva nel racconto o nei gesti usuali della quotidianità proponendovi una “full immersion” da assaporare e gustare nei tempi e nei modi a voi congeniali.

Il presepe apre all’imbrunire ma per chi volesse assaporare e viversi una giornata alla scoperta dei luoghi e delle persone che lo animano, suggeriamo la seguente visita.

Castanea, scorcio. foto di A. Pagliaro

Provenendo da Messina, dopo aver percorso il viale Giostra e arrivati a Castanea in prossimità della caserma dei Carabinieri potete parcheggiare il mezzo sul lato destro della carreggiata. Una calda bevanda rifocillante presso il “Ritrovo San Cosimo” è necessaria prima di intraprendere il vostro itinerario a piedi nella parte alta del villaggio. Lasciato il bar e ritornando indietro verso la caserma imboccate la via che passa per il centro. Subito alla vostra sinistra si innalza un muraglione, è la Villa Rinciari, ex Sanderson, costeggiatelo per tutto il suo perimetro. Il panorama che si apre è mozzafiato, con uno sguardo si abbraccia il maestoso Etna, il promontorio di Milazzo e le Isole Eolie e proprio dentro le mura si conserva “il Guglielmone”: un sedile in pietra costruito proprio per il Kaiser, Guglielmo II di Germania, che soleva trascorrere qui i pomeriggi per ammirare gli incantevoli tramonti. Ritornati sulla via Maestra e proseguendo in discesa, a distanza di pochi metri l’uno dall’altro trovate due panifici che forniscono il pane per il presepe, nei quali non ci si può sottrarre all’assaggio dei tipici biscotti, delle “cudduredde” profumate e cominciare cosi l’acquisto dei primi souvenir che vi accompagneranno nelle vostre case, nei giorni a seguire, dalla colazione ai break giornalieri. La prima piazzetta che incontrerete mostra la barocca chiesa di santa Caterina, elegante nel suo prospetto, che conserva al suo interno pregevoli arredi. Il nostro itinerario prosegue in discesa e, oltrepassata la villa del presepe, conduce verso la cinquecentesca chiesa madre con i suoi notevoli e curiosi portali, la sua merlata torre e le preziose opere d’arte custodite.  Proseguendo verso la piazza principale, quella del Rosario, il cuore commerciale del villaggio, troviamo tutti i servizi di prima necessità: il fioraio, il fruttivendolo, la macelleria, l’ufficio postale, la Società Operaia, la farmacia, il bar, due supermercati e infine il museo etno-antropologico che visiterete nel pomeriggio. Siamo nella seconda mattinata e una sosta al bar ci aiuta a proseguire. La neo-romanica chiesa del SS. Rosario che troneggia la piazza, ricostruita dopo il disastro del 1908, custodisce una preziosa pala d’altare in marmo attribuita alla bottega dei Calamech, delle tele seicentesche e paliotti barocchi recuperati dall’antico edificio. Oltrepassata la piazza dirigetevi verso la via IV novembre delimitata da palazzetti sette-ottocenteschi giungerete alla seicentesca chiesa della Visitazione, piccolo edificio a unica navata che accoglie il gruppo marmoreo di rilevante interesse artistico “Maria ed Elisabetta” di L. Calamech. Per i più audaci il percorso potrebbe proseguire in salita verso il monte Pace, circa 500 m, e da qui lo scenario cambia. Verde tutto intorno, uno a destra e l’altro alla sinistra, i due mari,  lo Jonio e il Tirreno, e a dieci minuti di cammino la chiesetta che vedete in lontananza alla vostra sinistra: è il Tonnaro, un posto ameno e incantevole. Si è fatta quasi l’ora di pranzo e le scelte ricadono o nella piazza centrale alla rosticceria o un veloce panino nei market o nei panifici o alla panineria Blast o nei tre ristoranti, uno a pochi passi dalla piazza, “il Giardino d’Estate”, o negli altri due, “I due Cervi” o “Ritrovo Portella” raggiungibili con il mezzo che vi ha portato a Castanea, entrambi a meno di cinque minuti di strada. Alle 15.30 è bene rientrare nel cuore del villaggio. Parcheggiate la vostra autovettura in direzione nord, dopo la piazza principale, sulla strada Provinciale che porta a Massa san Giorgio e cosi potete fare un salto tra gli stand del mercatino di Natale, con prodotti artigianali, allestito nello spazio pedonale e per finire, prima di raggiungere il presepe, la visita al museo “I ferri du misteri”. Alle 17.00 sarà celebrata una messa in una delle due chiese prossime del paese. Il presepe rimane aperto fino all’ultimo visitatore e piuttosto che mettervi in coda ore prima dell’apertura è consigliabile trascorrere e diluire il tempo come sopra suggerito.

Da marzo a settembre 

Questo lembo di terra dei Peloritani racchiude in sé, in un tempo breve di percorrenza, il mare, la collina e la montagna. Il litorale che da San Saba a Ortoliuzzo, oltre sette chilometri di costa sabbiosa, con un mare tiepido, che mostra all’orizzonte dei tramonti unici e impareggiabili, il sole cala dietro le isole Eolie e di giorno in giorno cambia l’itinerario del suo tuffo.  Di mezzo su per l’altipiano distese di uliveti si aggrappano fino alla colina intervallate da frutteti e agrumeti che dai letti dei torrenti, le antiche vie di collegamento, colorano la campagna intorno. E risalendo per i boschi, castagneti e pini ci accompagnano fino alla cima con i suoi oltre mille metri del Dinnamare con abeti e querce. In meno di un’ora dal mare si giunge alla montagna. I Casali di Gesso, Salice e le Masse con le ricche testimonianze di architettura religiosa e rurale non sono da meno di Castanea.

Diversi percorsi naturalistici si delineano e collegano a piedi questi centri con il mare in breve tempo.  La risalita del torrente dei Corsari che da Acqualadroni porta a Massa San Nicola, il borgo medievale disabitato, incantato e preservato, ospita ancora i resti dei vari mulini contornati da terrazzamenti con muri a secco, un sentiero di quiete e tranquillità che ristora e riequilibra l’animo. Chi volesse godersi il relax estivo del mare, Santo Saba, con le sue montagne di sabbia, una riserva naturale incontaminata, è la meta da prediligere. Qui insiste una grande struttura ricettiva, l’Oasi Azzurra, con tutti i servizi connessi per una vacanza di mare. Chi volesse coniugare mare, cultura, benessere e natura trova a portata di mano tutti gli ingredienti necessari.  Nei vari centri è possibile trovare un’accoglienza per la visita ai beni culturali. A Castanea due maneggi, il Parco Indira e i Cavalieri delle Furie, con fattorie annesse, offrono la possibilità di percorsi a tema anche a cavallo. Sempre alle porte del villaggio la neonata azienda agricola biodinamica Castagea propone una visita interattiva anche per più giorni per condividere le varie operazioni di coltura nonché l’acquisto in sito dei prodotti della terra.  Per il pranzo oltre i vari ristoranti di Castanea, sopra menzionati, in ogni sito insistono varie tipologie, dalla cucina casereccia ai prelibati rustici tipici del messinese: a Salice da Il Portentoso, a Ortoliuzzo da Celona, a Rodia la storica Donna Caterina con la specialità della schiacciata, Ritrovo La Scala e per finire a San Saba il Residence Oasi Azzurra con ristorante annesso.  Da “Don Minico” sui Colli san Rizzo con il suo pane alla disgraziata resta l’attrattiva culinaria tradizionale magari per una pausa dopo aver visitato il borgo di Gesso con il suo museo degli strumenti musicali dei Peloritani. Non mancano nei vari periodi dell’anno le feste patronali al culmine delle novene preparatorie fatte di preghiere, rituali e tanto folklore. Da fine aprile a tutto maggio il birdwatching è favoritissimo dal passaggio dei flussi migratori dei rapaci, una pratica consolidata da anni.  È in cantiere il progetto “Saperi e sapori” legato non solo al presepe vivente ma a tutta la sapienza eredita nel corso dei secoli dai naturali. Apriremo le nostre case per ben tre ore e condivideremo con i viaggiatori il pasto. Home food con pietanze rigorosamente confacenti con la nostra quotidianità. La novità sta nel fatto che l’ospite avrà la possibilità di scegliere prima in quale casa non solo consumerà il pasto ma si immergerà in un vissuto fatto di storia e tradizione. Le varianti saranno molteplici o da un personaggio del presepe, Maria, Giuseppe, centurione, artigiano, costruttore, costumista ecc. ecc. o nelle memorie storiche della tradizione orale per ascoltare dal vivo i modi, le preghiere, le suppliche, ecc ecc che hanno caratterizzato e configurano tutt’oggi il nostro vissuto.